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La fabbrica del re di San Leucio

Per raggiungere la fabbrica del re ci incamminiamo sulla collina di San Leucio, in provincia di Caserta. Il luogo adatto per chi vuole trascorrere qualche ora fuori dal caos della città

A pochi chilometri dalla Reggia di Caserta scopriamo uno dei sogni imprenditoriali di re Ferdinando IV, frutto della sua visione illuminata della società

Ci sembra che il tempo sembra si sia fermato per preservare la testimonianza di una colonia serica. Un luogo magico dove la storia si unisce all’arte della seta.

Il complesso monumentale di San Leucio nasce intorno al palazzo rinascimentale costruito dai principi Acquaviva di Caserta tra il XVI ed il XVII secolo. Poi acquistato da Carlo III di Borbone per mano dei principi Gaetani di Sermoneta.

Nella seconda metà del XVIII secolo, l’erede al trono, Ferdinando IV , lo trasformò in un opificio serico. Con un ideale sociale che si tramutò nella creazione di un piccolo regno nel regno.

Accediamo alla città utopica che avrebbe dovuto prendere il nome di Ferdinandopoli attraversando un arco fiancheggiato da case costruite l’una vicino all’altra. Si tratta delle abitazioni delle maestranze.

L’arco divide due quartieri, quello di San Carlo, a sinistra e quello di San Ferdinando, a destra.

Ogni abitazione era dotata di acqua corrente e di un orticello, uno spazio verde per la coltivazione. Un concetto di ‘impresa’ vicina ai lavoratore ‘ante litteram’, imitata e sviluppata molti secoli dopo da imprenditori illuminati come Olivetti ed oggi Cucinelli…

Salendo arriviamo al terrazzo del Belvedere dove possiamo ammirare uno spettacolo unico. L’occhio spazia tra mille colori con una vista panoramica che arriva sino al mare. Da qui vediamo la Reggia di Caserta, il monte Somma, l’isola di Capri e la città di Napoli.

Accedendo al complesso monumentale del belvedere di San Leucio, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1997, ammiriamo la sezione dedicata all’archeologia industriale, l’appartamento reale e il giardino delle delizie.

Il nostro viaggio dispiega davanti a noi un intreccio di storia, di vita e tessuti, dove la seta è la regina della fibra del tessile.

Le sete prodotte a San Leucio le ritroviamo in moltissime dimore storiche della penisola italiana e non solo.

Il pregiato tessuto ha raggiunto la Gran Bretagna e anche l’America, tanto che la bandiera americana situata nella Sala Ovale della Casa Bianca è in seta di San Leucio.

Lungo questa sezione scopriamo tutte le fasi di lavorazione della seta, dal baco, alla trattura, alla torcitura sino all’armatura del telaio.

Incontriamo macchinari ed attrezzi di fine ‘700, inizio ‘800. Passeggiando tra la macchina Jacquard, le schede perforate, i telai, gli orditori, le spolette e navette ci sembra di vedere gli operai a lavoro.

Questo era uno dei pochi, se non l’unico opificio serico a ciclo completo, oltre ad essere l’unica fabbrica a confinare con un appartamento reale.

Dall’opificio serico accediamo direttamente all’appartamento dove si può visitare il bagno grande detto anche bagno di Maria Carolina con una vasca ricoperta di marmo di Mondragone ed interamente affrescata da Philipp Hackert.

La sala da pranzo detta sala Fischetti è affrescata con scene del dio Bacco. Passando per le sale dei principini si giunge nella camera da letto del re e della regina. Entriamo così nel nucleo rinascimentale del palazzo degli Acquaviva illuminato da grandi finestre dalle quali è possibile ammirare tutta la piana campana e la cinta muraria fatta costruire dal re per le battute di caccia.

Percorrendo la tribuna, attraverso un finestrone, nei giorni feriali, ci affacciamo anche nella chiesa di San Leucio.

Accedendo alle stanze del re ammiriamo i paramenti sacri del XIX secolo.

Terrazza del Belvedere

La nostra visita termina sulla terrazza del Belvedere dove scopriamo il codice leuciano donato alla colonia da re Ferdinando e da Maria Carolina. Un codice che decretava l’uguaglianza tra i sessi, la parità di diritti all’insegnamento, al matrimonio e all’equiparazione dei salari.

Siamo sbalorditi dalla modernità che si respira in questo luogo, pur ormai fermo nel tempo senza più i rumori delle macchine e le voci degli operai. Come facilmente si perdono i progressi della civiltà e come è importante viaggiare e conoscere ed ampliare la nostra cultura, scoprendo tesori di civiltà e progresso inaspettati in luoghi purtroppo ancora fuori dai circuiti turistici più battuti e promossi.

Con questo racconto intendo dare il mio piccolo contributo alla divulgazione, sperando di essere seguita da tanti curiosi come me.

Maddj Miranda

Un luogo accessibile a tutti i visitatori, pronto ad accogliere tutte le fasce di età

Il complesso monumentale è accessibile previa prenotazione

Ci incamminiamo di sabato mattina sulla collina di San Leucio, nel comune di Caserta, il luogo adatto per chi vuole trascorrere qualche ora fuori dal caos della città.

A pochi chilometri dalla Reggia di Caserta scopriamo uno dei sogni imprenditoriali di re Ferdinando IV, frutto della sua visione illuminata della società.

Ci sembra che il tempo sembra si sia fermato per preservare la testimonianza di una colonia serica, un luogo magico dove la storia si unisce all’arte della seta.

Il complesso monumentale di San Leucio nasce intorno al palazzo rinascimentale costruito dai principi Acquaviva di Caserta tra il XVI ed il XVII secolo e poi acquistato da Carlo III di Borbone per mano dei principi Gaetani di Sermoneta.

Nella seconda metà del XVIII secolo, l’erede al trono, Ferdinando IV , lo trasformò in un opificio serico con un ideale sociale che si tramutò nella creazione di un “piccolo regno nel regno”.

Accediamo alla città utopica che avrebbe dovuto prendere il nome di Ferdinandopoli attraversando un arco fiancheggiato da case costruite l’una vicino all’altra; si tratta delle abitazioni delle maestranze.

L’arco divide due quartieri, quello di San Carlo, a sinistra e quello di San Ferdinando, a destra.

Ogni abitazione era dotata di acqua corrente e di un orticello, uno spazio verde per la coltivazione. Un concetto di ‘impresa’ vicina ai lavoratore ‘ante litteram’, imitata e sviluppata molti secoli dopo da imprenditori illuminati come Olivetti ed oggi Cucinelli…

Salendo arriviamo al terrazzo del Belvedere dove possiamo ammirare uno spettacolo unico, l’occhio spazia tra mille colori con una vista panoramica che arriva sino al mare; da qui vediamo la Reggia di Caserta, il monte Somma, l’isola di Capri e la città di Napoli.

Accedendo al complesso monumentale del belvedere di San Leucio, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1997, ammiriamo la sezione dedicata all’archeologia industriale, l’appartamento reale ed il giardino delle delizie .

Il nostro viaggio dispiega davanti a noi un intreccio di storia, di vita e tessuti, dove la seta è la regina della fibra del tessile.

Le sete prodotte a San Leucio le ritroviamo in moltissime dimore storiche della penisola italiana e non solo. Il pregiato tessuto ha raggiunto la Gran Bretagna e anche l’America, tanto che la bandiera americana situata nella Sala Ovale della Casa Bianca è in seta di San Leucio.

Lungo questa sezione scopriamo tutte le fasi di lavorazione della seta, dal baco, alla trattura, alla torcitura sino all’armatura del telaio.

Incontriamo macchinari ed attrezzi di fine ‘700, inizio ‘800. Passeggiando tra la macchina Jacquard, le schede perforate, i telai, gli orditori, le spolette e navette ci sembra di vedere gli operai a lavoro.

Questo era uno dei pochi, se non l’unico opificio serico a ciclo completo, oltre ad essere l’unica fabbrica a confinare con un appartamento reale.

Dall’opificio serico accediamo direttamente all’appartamento dove si può visitare il bagno grande detto anche bagno di Maria Carolina con una vasca ricoperta di marmo di Mondragone ed interamente affrescata da Philipp Hackert.

La sala da pranzo detta sala Fischetti è affrescata con scene del dio Bacco. Passando per le sale dei principini si giunge nella camera da letto del re e della regina. Entriamo così nel nucleo rinascimentale del palazzo degli Acquaviva illuminato da grandi finestre dalle quali è possibile ammirare tutta la piana campana e la cinta muraria fatta costruire dal re per le battute di caccia.

Percorrendo la tribuna, attraverso un finestrone, nei giorni feriali, ci affacciamo anche nella chiesa di San Leucio.

Accedendo alle stanze del re ammiriamo i paramenti sacri del XIX secolo.

La nostra visita termina sulla terrazza del Belvedere dove scopriamo il codice leuciano donato alla colonia da re Ferdinando e da Maria Carolina. Un codice che decretava l’uguaglianza tra i sessi, la parità di diritti all’insegnamento, al matrimonio e all’equiparazione dei salari.

Siamo sbalorditi dalla ‘modernità’ che si respira in questo luogo, pur ormai fermo nel tempo senza più i rumori delle macchine e le voci degli operai….come facilmente si perdono i progressi della civiltà…come è importante viaggiare e conoscere ed ampliare la nostra cultura,,scoprendo tesori di civiltà e progresso inaspettati in luoghi purtroppo ancora fuori dai circuiti turistici più battuti e promossi.

Con questo racconto intendo dare il mio piccolo contributo alla divulgazione, sperando di essere seguita da tanti curiosi come me.

 

Maddj Miranda

 

Un luogo accessibile a tutti i visitatori, pronto ad accogliere tutte le fasce di età.

Il complesso monumentale è accessibile previa prenotazione

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Apriamo dunque questo blog per interagire con la nostra rete di contatti e con i navigatori telematici ed approfondire insieme argomenti e notizie relative al ‘turismo per tutti’.

 

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Offriremo anche consigli ai turisti sulle cose da fare o vedere nei territori dove si svolgono escursioni e viaggi e raccoglieremo i racconti ed i ricordi dei nostri clienti che vi parteciperanno

Dunque Vi invitiamo a partecipare e buon viaggio a tutti!

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